Nel corso dell’ultima edizione del progetto Waterlines, gli studenti del Collegio Internazionale hanno avuto l’opportunità di incontrare un autore che rappresenta un esempio di scrittura innovativa e storytelling creativo. Nell’arco di tre lezioni, lo scrittore e giornalista Frank Westerman è riuscito a raccontare la sua esperienza nella stesura di racconti e reportage, utilizzando come esempi concreti alcune opere che egli stesso ha scritto durante la sua carriera. Con lo scopo di comprendere le caratteristiche alla base del libro, e allo stesso tempo di mostrare la correlazione tra storia, reportage e autobiografia, ha persino dissezionato un libro nelle sue singole parti.

Ma prima di scrivere qualcosa sull’esperienza cafoscarina con Westerman, bisognerebbe descrivere la figura di questo autore del tutto particolare. 

Frank Westerman, nato nel 1964 a Emmen e cresciuto in Assen, ha studiato Tropical Agriculture all’università di Wageningen (Olanda), dove si è laureato con lode. Durante il periodo universitario si è cimentato per la prima volta nella stesura di alcuni interessanti report, poi pubblicati dalla stampa olandese. Gli argomenti trattati sono molteplici; si segnalano, in particolare, la corsa alla presidenza di Mario Vargas Llosa e la campagna antidroga americana in Bolivia. La sua attività giornalistica è stata inoltre arricchita da un corso di fotogiornalismo seguito ad Amsterdam. Quest’ultima esperienza gli ha permesso di trovarsi a lavorare in Romania a una settimana dalla caduta del regime Ceausescu, episodio che visse in prima persona, sia come giornalista che come vittima. Negli anni ‘90 ha diretto due documentari per il programma di VPRO Radio “Het Gebouw”: uno di questi è dedicato alla death valley in Camerun, soggetto che analizzerà in seguito nel suo libro Choke Valley, pubblicato nel 2013.

Nel 1992 ha iniziato una carriera da corrispondente per il giornale Volkskrant a Belgrado. Due anni dopo ha pubblicato il suo primo libro incentrato sull’esperienza vissuta nei Balcani, The Bridge Across Tara. Grazie al successo di quest’opera la sua prosa venne ampiamente lodata dalla critica internazionale. Durante lo stesso anno, ha ricoperto il ruolo di editore reporter alla NRC Handelblad, cimentandosi in interviste, report, ricostruzioni e ritratti.

Nel 1995 Westerman, assieme ad un collega, fu uno dei pochi giornalisti presenti a Srebrenica. Il libro Srebrenica: The Blackest Scenario – che i due scrissero usando documenti confidenziali delle Nazioni Unite e interviste a vittime – punta a ricostruire gli eventi della guerra e del massacro. A Srebrenica tornerà vent’anni dopo, pubblicando nel 2015 un altro libro dal titolo: The Battle of Srebrenica.

Dal 1997 al 2002 Westerman ha lavorato a Mosca come corrispondente forense creando successivamente un sito web dal titolo Bureau Moskou”. Nel 1999 ha pubblicato un altro libro, De Graanrepubliek, che è stato insignito del premio Dr. L. De Jong, e adattato come pièce teatrale più di una volta. Come risultato della sua esperienza in Russia, Frank ha pubblicato Engineers of the Souls, libro candidato sia al premio AKO per la letteratura che per il Golden Owl Prize. Con la stessa opera, tradotto in dieci lingue, si è aggiudicato il Dr. Wijnaendts Francken Prize e il J. Greshoff Prize. Il Sunday Times l’ha inoltre eletto Travelbook of the Year nel 2010.

Dal 2002 Westerman lavora come scrittore ad Amsterdam, pubblicando molte storie per la NRC Handelsblad. Il 2004 è l’anno di  El Negro and me, grazie al quale nel 2005 ha ricevuto il Golden Owl. Il libro venne anche candidato al  “Bob den Uyl” Prize per la letteratura di viaggio, all’AKO Literature Prize, al MJ Brusse Prize per il giornalismo. Nel 2007 termina il libro Ararat, nel quale riflette sul legame tra religione e scienza, candidato a molteplici  premi e tradotto in dieci lingue.

Nel settembre 2010, Frank pubblica Brother Mendel’s Perfect Horse, che racconta le grandi tragedie del ventesimo secolo, attraverso la storia di una razza di cavallo – il Lipizzaner. Il libro, venduto in dieci paesi, ha ispirato Perfect Horse, un documentario premiato al Dutch Film Festival.

La sua carriera non si ferma qui: con la figlia Vera ha scritto un libro per bambini, Larski slaat alarm, tradotto in danese e candidato all’ Hotze de Ross Prize. Con la pubblicazione di Choke Valley nel 2013, Frank è stato candidato per il premio AKO per la quinta volta, e nello stesso anno ha debuttato come ospite televisivo in una serie di sette episodi dell’emittente NTR: The Netherlands in 7 Floods. Nel 2014 ha pubblicato The Bookseller’s Murder con l’editore “Fosfor”, di cui è, dal 2015, co-proprietario.

Il 2016 è stato un altro anno significativo per Westerman: grazie al libro A Word a word è diventato membro dell’Accademia di Polizia per addestrarsi come negoziatore. Inoltre ha tenuto delle lezioni sul reportage all’università di Leiden, dove ha “dissezionato” per la prima volta il libro El Negro and me con un coltello chirurgico e un paio di forbici, lezione riproposta agli studenti cafoscarini lo scorso ottobre 2019.

Nel 2017 ha partecipato in qualità di co-pubblicista, editore e autore al forum “Querido Fosfor”, pubblicando il primo volume di un reportage sugli olandesi e sul loro Paese in cambiamento. L’anno successivo assieme a Maite Vermeulen ha presentato la serie tv The Bridge: quattro documentari su ponti poco noti che connettono mondi opposti. Infine, per celebrare i suoi 25 anni di carriera da scrittore, ha pubblicato The World According to Darp, una collezione di trenta reportage dedicati alla Guerra Fredda.

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